(c) Giuseppe Chiantera - La Cicatrice di ferro
 
Online il secondo numero del mensile telematico B-side a cura del Collettivo WSP.
Il numero è dedicato all’Est. L’est non è solo la direzione sull’orizzonte indicante il punto dal quale sorge il sole, ma anche una parte importante dell’Europa che dopo anni di incertezze, lotte e povertà, sta cercando di risorgere.
I nostri autori ci mostrano un lato poco pubblicizzato dell’Est. Daniela Silvestri con “Polska Droba” ci trasporta nella Polonia odierna in bilico tra la modernità e ciò che rimane del suo passato. Alessandro Serranò con “La Romania rurale” ci mostra la Romania agricola ancora legata ai valori e alla cultura della terra. Con Giuseppe Chiantera ”La cicatrice di ferro” viaggiamo all’interno del treno che collega Sarajevo e Belgrado, riaperto dopo 15 anni. Grazie a David Scerrati con “Sarajevo” ci viene mostrata una città in cerca di una sua identità, lacerata dai ricordi dell’assedio. Daniela Silvestri ”Souveniri” dà una sua visione delle repubbliche baltiche durante la dura crisi che le ha colpite.
B-side | Io|Est
Co’sè B-side
Nell’ epoca di cassette e vinili, le tracce di ogni album presentavano un lato A e un lato B.
Il B, spesso bistrattato dagli utenti meno accorti, era quello che il più delle volte nascondeva le canzoni migliori, quelle meno battute alla radio e in TV, ma spesso più intense e qualitativamente migliori delle hit del momento. Oggi le “musicassette” sono scomparse, sono meteore rare che si trovano nei mercatini vintage, materiale in via d’estinzione e persino sconosciuto alle nuove generazioni, quasi come un certo modo di “fare” e “parlare di” fotografia.
Dopo un anno intenso di lavoro e tante soddisfazioni, l’Associazione Culturale Wide Shut Photography lancia il suo nuovo progetto:B|side, un mensile telematico in cui proporre e presentare i propri lavori fotografici e introdurre i propri progetti, attuali e in corso.
Il nome scelto non è casuale. Da una parte c’è la voglia di affiancare di pari passo l’attività culturale dell’associazione all’anima di fondo del collettivo, quella fotografica; dall’altra, in un momento così critico per i media tradizionali, per la fotografia di reportage e gli autori emergenti, cercare un modo per emergere e far conoscere i propri progetti in maniera libera e indipendente.
In B|side troveranno spazio molte storie che altrove non avrebbero alcun tipo di collocazione, se non svendendosi o scendendo a compromessi qualitativi e quantitativi. Storie “normali” fatte da fotografi “normali”, che provano a fare questo mestiere con difficoltà e passione.
Storie di persone qualunque, gli ultimi come i primi, racconti di immagini e sprazzi di realtà visti con occhi diversi e curiosi, che si interrogano in un momento piuttosto complesso della società.
Le pubblicazioni saranno mensili, alcune monotematiche, altre libere di seguire semplicemente la voglia di raccontare e l’ispirazione e l’esigenza del momento. Di volta in volta verranno presentate 5 storie, 5 reportage fotografici accompagnati di volta in volta da brevi testi di approfondimento.
Senza pretese tecniche né giornalistiche, senza alcun tipo di virtuosismo, in B|side troveranno ampio spazio anche reportage effettuati con macchine analogiche e vari formati, preferendo la comunicatività e l’impatto emotivo dell’immagine a quello d’effetto legato a postproduzioni digitali professionali.
Le storie saranno prodotte dai fotografi del Collettivo WSP ma non si esclude in futuro la possibilità di collaborazioni con autori e artisti emergenti.